La curcuma, storia e proprietà nutrizionali
1_Storia della spezia d’oro
La curcuma è tutt’oggi chiamata la spezia d’oro, non solamente per la sua colorazione, ma anche per le sue proprietà nutrizionali, che ne fanno la regina delle spezie. Essa vanta inoltre una millenaria tradizione nella medicina indiana, dove viene impiegata tutt’ora per infiammazioni, disturbi gastrointestinali e infezioni. Talvolta la curcuma veniva mescolata a latte o acqua per trattare i disturbi gastrointestinali o il mal di gola: il rimedio è ancora oggi noto come Golden Milk.
In Oriente la curcuma era così importante che il suo colore giallo contribuì a creare la credenza di alcune popolazioni indo-iraniane che la curcuma avesse le stesse proprietà del sole, per cui venne considerata sacra.
Le popolazioni indù considerano la curcuma così sacra da utilizzarla durante le cerimonie religiose, come ad esempio nei matrimoni: gli sposi si cospargono la fronte con una pasta contenente curcuma e i loro vestiti vengono dipinti con polvere di curcuma.
In Occidente la curcuma era ricaricata fin dai tempi dei Romani, ma prevalentemente da impiegare per la colorazione dei tessuti; in cucina infatti le spezie ricercate erano differenti (si preferiva l’utilizzo di cumino, coriandolo).
Nel 1290 Marco Polo citò nel suo diario “Il Milione” la curcuma, definendola come lo “zafferano delle indie”, per distinguerla dallo zafferano stesso.
Fu solo verso la fine del Medioevo che in Occidente prese piede l’interesse per i benefici apportati dalla curcuma; nel XVI venne impiegata per curare le patologie epatiche.
2_La spezia
La curcuma è la spazia che deriva dalla Curcuma longa, una pianta che sviluppa un rizoma che viene raccolto una volta all’anno e bollito, seccato e polverizzato, fino a ottenere la polvere che troviamo in commercio, dal caratteristico colore oro/giallo/arancio.
I meccanismi benefici della curcuma sono dovuti principalmente al suo principio attivo, un curcuminoide, la curcumina, usata anche a scopo terapeutico. Studi scientifici dimostrano come la curcumina accenda i geni chiamati “vitageni”, associati alla risposta allo stress ossidativo, proteggendo da decadimento cognitivo e da ossidazione. Oltre alla curcumina, fondamentale è la presenza di un olio essenziale, che contribuisce ad apportare benefici alla spezia (in particolare su fegato e intestino).
2.1_Gli effetti della curcumina
Diversi sono gli effetti riconosciuti alla curcumina, alcuni con evidenze certe, altri ancora in fase di studio.
Tra gli effetti provati si annoverano: effetto antiossidante (300 volte superiore alla vitamina E), antinfiammatorio (inibisce la sintesi di marker di infiammazione come acido arachidonico) e analgesico. Provato è anche l’effetto positivo sulla riduzione della pressione arteriosa, della proteina C reattiva prodotta dal fegato infiammato, della perossidazione lipidica, del colesterolo LDL (fino al 30%) e effetto anti-aging.
Gli effetti evidenti ma non supportati da molti studi riguardano il miglioramento della funzionalità articolare nell’anziano (riduce l’artrosi) o nel traumatizzato, miglioramento nel flusso sanguigno e nella funzione renale. Ci sono inoltre studi in corso sull’effetto del consumo di curcumina sulla depressione.
Rispetto ad altre spezie, la curcuma non apporta notevoli quantità di vitamine e minerali.
Essa è inoltre meno biodisponibile di altre spezie: si consiglia pertanto, ai fini di un aumento della biodisponibilità e dell’efficacia, di associarla al pepe nero (contenente peperina). E preferibile consumare curcuma associata a pepe nero piuttosto che curry, un mix di spezie che contiene sia pepe nero che curcuma ma bassissime quantità.
3_Controindicazioni
La FDA (Food and Drug Administration) classifica la curcuma negli alimenti sicuri: pertanto, in condizioni di salute, non esiste nessuna controindicazione sul consumo di curcuma. Si consiglia comunque un consumo non superiore a 2 cucchiai/die.
Esistono però delle controindicazioni, in caso di patologie, che portano a soffermarsi sull’importanza di una consultazione con il proprio Nutrizionista o il proprio Medico sul consumo di tale spezia. Riportiamo di seguito le principali controindicazioni:
- Interrompere il consumo di curcuma in caso di nausea, flatulenza, irritazione gastrica, calcoli renali, ulcera gastrica
- In caso di diabete potrebbe essere necessario modificare il dosaggio dei farmaci in quanto già la curcuma ha il potere di ridurre la glicemia
- Aumenta il rischio di sanguinamento essendo un fluidificante
- Sconsigliata per il tumore alla mammella
- Sospendere il consumo in gravidanza e allattamento
4_Dubbi e curiosità sulle sue proprietà
Di seguito riportiamo alcuni dubbi sulla curcuma con relativa spiegazione, elaborata a seguito della consultazione delle letteratura scientifica che accompagna tale spezia.
_ Aiuta la digestione?
Si, in quanto presenta effetti protettivi per stomaco e intestino; è consigliabile pertanto aggiungerla a piatti di difficile digeribilità. Inoltre inibisce le ulcere gastriche indotte da stress.
_Cura la tosse?
Si, per il suo potente potere antibatterico, antivirale e antinfiammatorio. Viene tutt’ora consigliato il Golden Milk, che contribuisce a ridurre le sintomatologie da raffreddore già in due giorni.
_Agisce contro infezioni da funghi?
Si, inibisce la crescita di molti batteri, funghi e parassiti patogeni.
_Protegge la pelle?
Si, contribuisce alla guarigione di ferite cutanee e alla psoriasi. Protegge anche dai raggi UV.
_E’ antitumorale?
Ci sono molti studi che sembrano supportare tale ipotesi; sicuramente contribuisce a ridurre lo stato infiammatorio che risulta essere una concausa dell’insorgenza tumorale; tuttavia si consiglia cautela nel consumo di curcuma in chemioterapia.
_Aiuta ad abbassare la pressione sanguigna?
Si, in quanto essendo in grado di aumentare l’elasticità della parete dei vasi sanguigni, porta così ad una riduzione della pressione ematica su tali pareti.
_Fa bene ai diabetici?
Si, in quanto contribuisce alla riduzione della glicemia ematica.
_Attiva il metabolismo dei grassi?
Si, gli studi condotti hanno dimostrato che la somministrazione orale di curcumina riduce il peso del fegato e la perossidazione lipidica; impedisce inoltre l’accumulo di grassi e del colesterolo LDL.
_Previene l’Alzheimer?
L’Alzheimer è una patologia neurodegeneretiva accompagnata da aumento di citochine proinfiammatorie, problematica che viene notevolmente ridotta o prevenuta con il consumo di curcumina.
_Riduce gli attacchi di colite?
Si, in quanto la presenza di Sodio curcuminato, presente nella spezia, inibisce gli spasmi intestinali.
_E’ adatta ai bambini?
E’ sconsigliabile il consumo di curcuma in bambini con età inferiore di 5 anni.
5_References
G.P. Baruzzi, L. Zorzi; “La Curcuma”, Giunti Editore S.p.A., 2016
M. Ceriani; “Il potere delle spezie”, Tecniche nuove – Seconda edizione, 2016
J.S. Jurenka; “Anti-inflammatory properties of curcumin, a major constituent pf Curcuma longa: a review of preclinical and clinical research”, Altern Med Rev. 2009 Jun; 14(2): 141-53
Ho conosciuto la curcuma qualche tempo fa leggendone le proprietà su sorgentenatura e da allora non manca mai nella mia dispensa. La uso spessissimo per le mie ricette, adesso devo provare anche il golden milk dato che ho un bruttissimo raffreddore, spero veramente che mi aiuti. Grazie
Buonasera Giovanna,
la curcuma è molto versatile e si presta a ogni tipo di ricetta. Lo provi e mi dica!